Ho chiesto alla I.A. questo mio pensiero: pensavo tra me e me che ad una certa età, il cervello umano ha immagazzinato talmente tante cose che ha difficoltà ad immagazzinarne altre, vorresti sviluppare questo mio pensiero?
Il tuo pensiero è intrigante e si lega a ciò che la neuroscienza ha scoperto sul funzionamento della memoria e dell’apprendimento. In effetti, con il passare degli anni, il nostro cervello accumula una quantità immensa di informazioni, esperienze ed emozioni. Questo processo, però, non avviene in modo caotico: il cervello continua a riorganizzare le informazioni, rafforzando le connessioni tra quelle più utilizzate e rendendo meno accessibili quelle meno rilevanti.
Si potrebbe dire che la difficoltà a immagazzinare nuove informazioni non sia tanto dovuta alla mancanza di spazio, ma piuttosto alla competizione tra vecchi ricordi e nuove conoscenze. Inoltre, il cervello cerca di dare priorità alle informazioni utili, evitando di sovraccaricare la memoria con dettagli inutili. Questo spiega perché spesso si fatica a ricordare cose nuove, mentre si mantengono nitidi i ricordi di esperienze significative.
Ma c’è un aspetto interessante: studi hanno dimostrato che imparare cose nuove e mantenere attiva la mente aiuta a preservare la plasticità cerebrale, cioè la capacità del cervello di adattarsi e creare nuove connessioni. Quindi, continuare a stimolarsi con nuove sfide, letture, conversazioni e persino esperienze sensoriali può aiutare a contrastare questa sensazione di “saturazione” mentale.